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Che cos'è l'elastosonografia?

L’elastosonografia è una tecnica di imaging, basata sull'uso degli ultrasuoni, che fornisce informazioni relative all'elasticità dei tessuti e che, nella pratica clinica, è di ausilio per la caratterizzazione dei processi patologici. Essa si basa sul presupposto che i processi patologici inducono modificazioni della caratteristiche fisiche dei tessuti, alterandone la durezza, come solitamente fanno le lesioni tumorali.

Risalgono a Ippocrate, nel 400 AC, le prime osservazioni, esplicitate nel testo “Il libro dei pronostici”, relative alle differenze di consistenza dei diversi tessuti corporei correlate

con i processi patologici. Da allora nella pratica medica i tessuti “elastici” vengono in linea di massima considerati “benigni”, al contrario dei tessuti “rigidi” che vengono associati a processi infiammatori cronici o neoplastici. Per questo motivo la palpazione eseguita durante una visita medica viene considerata di fondamentale importanza nell'identificare un processo patologico. I limiti della palpazione manuale sono tuttavia la soggettività e l'impossibilità di identificare le diverse componenti tissutali. La palpazione manuale perde inoltre sensibilità man mano che la struttura in esame si localizza in profondità. 

Oggi l'elastosonografia consente di ottenere un dato oggettivo sulla durezza di un tessuto, aumentando la sensibilità, con un significativo impatto sulla prognosi clinica di alcune neoplasie.

L’elastosonografia è una tecnica rapida e di facile esecuzione che fornisce un interessante contributo in molti ambiti, primo fra tutti, quello della diagnosi differenziale tra patologia nodulare benigna e maligna della mammella e della tiroide. Le correlazioni anatomo-patologiche delle lesioni con i dati Elastosonografici indicano una buona concordanza. Ciò si traduce spesso in una riduzione del numero di pazienti da sottoporre ad esami più invasivi (agoaspirati o agobiopsie) o in un ausilio nella caratterizzazione, e quindi nella diagnosi precoce, di lesioni di piccole dimensioni.

Altro importante campo di applicazione è poi quello della patologia muscolo-tendinea, sia acuta che cronica.

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Come si svolge la valutazione elastosonografica?

Quella elastosonografica è una tecnica di rapida esecuzione, non invasiva, e completamente indolore, che si effettua, in casi selezionati, a completamento dell'esame ecografico standard.

Nell'ambito dell'esame ecografico, la struttura da esaminare viene sottoposta ad una serie di microcompressioni manuali ritmiche. L'elastosonografia, analizza la capacità di un tessuto di subire una deformazione per azione di forze esterne e di tornare successivamente alla forma originale. I Dati ottenuti  vengono  elaborati attraverso sofisticati processi matematici e tradotti in tempo reale in un'immagine a colori (elastogramma) che si sovrappone, come una sorta di "maschera", all'immagine ecografica tradizionale in scala di grigi.

L'elastosonografia “real-time” permette così la valutazione in vivo delle proprietà meccaniche dei tessuti. Ogni colore  dell'immagine corrisponde ad un diverso grado di elasticità tissutale.

l tessuti mammario e tiroideo  sono quelli che più si prestano  ad una facile ed omogenea compressione che facilita la corretta visualizzazione delle aree di consistenza patologica.

 

Quali sono i campi di applicazione dell'elastosonografia?

Elastosonografia della mammella

 

Studi recenti stanno dimostrando come questa nuova metodica rappresenti un valido strumento diagnostico in grado di affiancare  l’ecografia tradizionale e la mammografia nello studio dei noduli  mammari.

Il principio su cui si basa è la diversa elasticità delle lesioni nodulari maligne (scarsamente elastiche o anelastiche) rispetto a quelle benigne (tendenzialmente elastiche), in rapporto al parenchima mammario circostante.

Quello della consistenza tissutale è un importante elemento aggiuntivo, che  consente spesso sia di meglio interpretare quei noduli della mammella con caratteristiche dubbie all'ecografica o alla mammografia, sia di riconoscere come sospette alcune lesioni nodulari che all'ecografia standard non mostrano evidenti segni di malignità.

 

 Elastosonografia della tiroide

 

Gli attuali trasduttori ecografici ad alta frequenza sono molto sensibili nel riconoscere la presenza di

noduli tiroidei; per questo gli ultrasuoni vengono utilizzati nel monitoraggio delle dimensioni dei noduli. Al contrario, la possibilità di differenziare i noduli benigni da quelli maligni è bassa e pressochè esclusivamente affidata all'agoaspirato, che, secondo le più comuni linee giuda, andrebbe eseguito, in tutti i noduli di dimensioni superiori o uguali ad 1 centimetro.

L'elastosonografia rappresenta invece un'importante strumento per la caratterizzazione dei noduli tiroidei.

Il principio su cui si basa è la diversa elasticità delle lesioni nodulari maligne (scarsamente elastiche o anelastiche) rispetto a quelle benigne (tendenzialmente elastiche), in rapporto al parenchima tiroideo circostante.

Ciò consente di riconoscere noduli duri, e quindi potenzialmente maligni, anche di piccole dimensioni (inferiori ad 1 cm) e di indirizzarli precocemente ad approfondimenti diagnostici ulteriori (citologia mediante agoaspirato), approfondimenti che normalmente verrebbero riservati a noduli che hanno raggiunto dimensioni superiori.

Secondo recenti studi sembra inoltre che l’elastosonografia possa avere un ruolo nel predire la presenza di tumore in quei noduli tiroidei che, sottoposti ad agospirato, hanno una diagnosi citologica incerta che non consente di affermare o di escludere la presenza di tumore.

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Elastosonografia muscolo-tendinea

L'utilità dell'elastosonografia “real time” nell'esame del sistema muscolo-scheletrico è stata dimostrata da un voluminoso numero di articoli, compresi studi sulle alterazioni degenerative del tendine di Achille, epicondilite laterale, fascite plantare, e diverse condizioni reumatologiche.

Uno dei più importanti parametri per stabilire lo stato di salute di un muscolo e la "stiffness"  cioè, il rapporto tra le variazioni di tensione e le variazioni di lunghezza muscolare. L'energia elastica sviluppata dal tessuto muscolare viene restituita infatti  sotto forma di lavoro meccanico.

L’elastosonografia fornisce informazioni riguardanti il grado di “stiffness” del tessuto muscolare, pertanto è di ausilio nel monitoraggio dei processi di guarigione delle lesioni muscolari, consentendo di evidenziare la presenza ed il grado di rigidità di tessuto fibro-cicatriziale, al fine di stabilire il momento più opportuno per la ripresa dell’attività sportiva.

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